Chi siamo
Un po' di storia
LA
VILLA
L’insediamento di origini antiche è legato alle trasformazioni di Palidano; questa corte «allodiale», della famiglia dei Corradi da Gonzaga che gestiva direttamente la «possessione», fu col passare del tempo suddivisa in porzioni sempre più vaste cedute in conduzione a privati, ma rimase sempre una delle principali “aziende” rurali del mantovano.
Nel 1707, con la fuga da Mantova dell'ultimo dei Gonzaga, i beni allodiali della famiglia vennero incamerati dall'imperatore Giuseppe I e reinvestiti a favore della nobiltà mantovana.
Palidano, Polesine e la grande corte detta “la Virgiliana” toccarono alla ricca famiglia Zanardi con il titolo comitale. Gli Zanardi legarono il loro nome a Palidano come costruttori della grande Villa con parco ai margini della sponda destra del Po Vecchio.
I nuovi edifici residenziali, eretti nel 1746, hanno trovato spazio in quella che un tempo lontano era la zona golenale del fiume, mentre la corte più antica è stata trasformata nella porzione rustica del complesso. Nel 1809, con l'estinzione della famiglia Zanardi, palazzo e corte, vennero ereditati dai Guerrieri Gonzaga, famiglia mantovana di antica nobiltà. Infine, col matrimonio di Maria Guerrieri Gonzaga e Clemente Maraini, il patrimonio passò ai discendenti di quest'ultimo, che nel 1998 cedette il complesso all’attuale proprietà.
Nel 1908 Maria Guerrieri Gonzaga conobbe Maria Montessori, divenendo sua stretta amica e sostenitrice. Insieme, nel 1911, iniziarono a sperimentare il nuovo approccio educativo, studiando un arredamento artistico all'interno della Casa dei Bambini di Palidano.
Fu così che Maria Montessori, prendendo contatti con la falegnameria "Bassoli Ernesto & Figli" di Gonzaga, iniziò a far produrre i suoi famosi mobili.
Gli attuali proprietari, con atteggiamento illuminato, viste le condizioni di degrado e trascuratezza in cui si trovava tutto il complesso monumentale, decisero di restaurarlo ma sempre nel rispetto delle caratteristiche costruttive.
Infatti, con il decreto del 22/11/91, la villa e gli annessi rustici furono decretati di particolare interesse storico-artistico e di grande valore ai sensi della legge n. 1089 del 1939, sottoposti pertanto a tutte le disposizioni di tutela in essa contenute.
Fotografia proveniente dall'archivio di GAM Gonzagarredi
IL
PARCO
È plausibile ricollegare l’impianto dei parchi che circonda tutta la villa in epoca successiva alla costruzione della stessa. I parchi che sorgono a fianco del Po Vecchio, importante ramo del fiume, sono composti da doppie siepi, essenze autoctone, noccioli, querce, ippocastani, abeti nordici, faggi e platani secolari e sono abitati da una ricca fauna comprendente galline, tacchini, pavoni e un'intera famiglia di daini.
Uscendo in giardino dal Salone delle Siepi della villa settecentesca, il viale principale conduce ad un tempietto molto suggestivo e romantico in muratura, con all'interno una scaletta a chiocciola che dà accesso al terrazzino Belvedere.
GLI AFFRESCHI
La location ha un rilevante valore storico, architettonico ed artistico ed il restauro è stato ricondotto nel rispetto delle forme tradizionali, pur con l’utilizzo di tecnologie e materiali moderni. Tutti gli interni sono finemente decorati con affreschi molto ben conservati, grazie al prezioso intervento di decoratori esperti che hanno lavorato sotto lo stretto controllo del Ministero dei Beni Culturali.
Nel salone centrale le decorazioni a tempera di siepi, motivi floreali e scorci di giardino, sottolineano la forte relazione tra esterno ed interno, fino ad arrivare alla scala monumentale con statue disegnate alle pareti, preludio all'enfasi spaziale del Salone d'Onore al primo piano che funge da pinacoteca ed è custode di ritratti preziosi e arazzi in cui sono rappresentate le radici della nobile casata.